Trattamento della fertilità e trattamenti per la fertilità presso Swiss Medical Network

Fertilità

La maggior parte delle coppie che oggigiorno desiderano avere un figlio pensa di poter realizzare questo desiderio rapidamente e senza problemi. Purtroppo, però, spesso non è così semplice e un numero crescente di coppie all’inizio non riesce ad avere figli, nonostante li desiderino. 

Alcune coppie aspettano fino a un anno la gravidanza desiderata. Non c’è quindi motivo di preoccuparsi se il test di gravidanza positivo si fa attendere un po’. Tuttavia, se è trascorso un anno di rapporti sessuali regolari non protetti senza concepimento, si deve presumere che ragioni mediche possano essere la causa della mancata gravidanza.

Cause

Se una gravidanza si fa attendere, problemi di fertilità possono essere la causa sia nella donna sia nell’uomo. Vi sono coppie in cui la donna o l’uomo soffrono di un problema di fertilità, ma vi sono anche coppie in cui a entrambi i partner sono diagnosticati disturbi. E ci sono coppie in cui non si riesce a trovare la causa della loro impossibilità ad avere figli.

Nelle donne i disturbi ormonali, che comportano disfunzioni ovariche con conseguenti problemi di maturazione degli ovuli, sono la causa principale della difficoltà ad avere figli. Anche cicatrici presenti sulla cervice uterina o noduli di tessuto muscolare (miomi) nell’utero possono impedire la fecondazione e l’annidamento oppure causare un aborto spontaneo. Inoltre l’occlusione parziale o totale delle tube di Falloppio rende difficile o addirittura impossibile il trasporto dell’ovulo o il passaggio degli spermatozoi all’ovulo. Anche l’endometriosi, ossia la patologia ginecologica in cui la mucosa uterina si trova all’esterno dell’utero, può avere effetti negativi sulla fertilità femminile.

D’altro canto, molti fattori possono influire sulla fertilità maschile, tra cui il problema più frequente è la produzione insufficiente di spermatozoi intatti o mobili. Alcuni uomini producono una quantità sufficiente di spermatozoi, ma le vie spermatiche sono parzialmente o totalmente chiuse oppure non completamente aperte a causa di un problema di trasporto dello sperma, per cui gli spermatozoi non possono mescolarsi con il liquido seminale. Questo fa sì che il liquido seminale contenga troppi pochi spermatozoi intatti o addirittura nessun spermatozoo intatto. Inoltre ci sono uomini in cui, durante l’orgasmo, lo sperma non viene trasportato verso l’esterno attraverso il pene, ma è rilasciato nella vescica e successivamente eliminato con l’urina.

Inoltre un’infezione da clamidia non trattata può causare infertilità sia nell’uomo sia nella donna. La clamidia è uno degli agenti patogeni a trasmissione sessuale più frequenti che si diffondono principalmente attraverso rapporti sessuali non protetti. La buona notizia è che un’infezione da clamidia può essere curata con gli antibiotici.

Il fumo, l’eccessivo consumo di bevande alcoliche, l’obesità grave, l’abuso di sostanze stupefacenti, lo sport agonistico o un livello di stress superiore alla media possono anch’essi avere effetti negativi sulla fertilità maschile o femminile.

Diagnosi

Se non si riesce ad avere figli dopo molti mesi, è consigliabile consultare il ginecologo per appurare le possibili cause e, se necessario, sottoporsi a terapie adeguate.

All’inizio di ogni visita è previsto un colloquio personale della coppia con il ginecologo. Successivamente si cercherà di diagnosticare le cause del problema di fertilità mediante indagini specifiche, generalmente indolore e a basso rischio, in cui vengono esaminati sia l’uomo sia la donna.

Gli esami di fertilità nell’uomo comprendono:

  • l’esame dello sperma o l’elaborazione di un cosiddetto spermiogramma
  • esami ormonali per verificare il controllo ormonale della funzione dei testicoli
  • l’ecografia testicolare, in cui si esaminano le strutture dei tessuti del testicolo e dell’epididimo e si misurano le dimensioni dei testicoli
  • test genetico della fertilità (in caso di conta spermatica molto bassa)
  • prelievo di un campione di tessuto dai testicoli (biopsia testicolare) per stabilire se i testicoli producono sperma

Per una donna si possono prendere in considerazione i seguenti esami:

  • esame obiettivo ed ecografia per individuare possibili infiammazioni o alterazioni fisiche
  • monitoraggio del ciclo mestruale (poiché una donna non può avere una gravidanza in modo naturale senza ovulazione)
  • esami ormonali, in cui si verifica la produzione ormonale stessa e l’interazione degli ormoni nel ciclo mensile
  • per appurare eventuali alterazioni delle tube di Falloppio o dell’utero, è possibile effettuare un apposito esame ecografico (la cosiddetta sonoisterosalpingografia)
  • un esame dell’addome per valutare le tube di Falloppio, le ovaie, l’utero e tutto il resto dell’addome
  • l’esame dell’utero (isteroscopia) per individuare malformazioni, aderenze, miomi o alterazioni della mucosa uterina

Inoltre è possibile effettuare un cosiddetto test post-coitale, vale a dire un esame dopo il rapporto sessuale. Questo però a condizione che la donna abbia un ciclo di ovulazione e che l’uomo produca spermatozoi sufficientemente fertili. In questo test si accerta se un numero sufficiente di spermatozoi riesce a passare attraverso il collo dell’utero per dirigersi verso l’utero e le tube di Falloppio.

Trattamenti

Se il medico curante diagnostica un problema di fertilità, in molti casi è possibile ricorrere al cosiddetto trattamento di medicina riproduttiva. Tuttavia, poiché non è possibile prevedere il successo dei singoli metodi e alcuni di essi possono stressare sia il corpo sia la psiche, si consiglia di esaminare a fondo tutti i vantaggi e gli svantaggi, le opportunità e i rischi prima di iniziare un trattamento di fertilità e di discuterne approfonditamente con il partner e il ginecologo.

In caso di difficoltà ad avere figli, si possono prendere in considerazione, tra l’altro, i seguenti metodi di trattamento:

  • terapia ormonale e stimolazione ormonale per il trattamento dei problemi di fertilità femminile dovuti a disturbi ormonali
  • il trasferimento dello sperma (inseminazione), con l’introduzione di spermatozoi fecondi nell’utero della donna
  • la cosiddetta fecondazione in vitro (in breve: FIV), cioè la fecondazione artificiale (la fecondazione dell’ovulo non avviene nel corpo della donna, ma «artificialmente», cioè in laboratorio)
  • ICSI (= iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo): in questo tipo di fecondazione artificiale (= fecondazione all’esterno del corpo femminile), un singolo spermatozoo viene iniettato con un ago molto sottile direttamente in un ovulo prelevato dall’ovaia della donna.
  • la crioconservazione, ossia il congelamento di ovociti e spermatozoi per utilizzarli successivamente, nell’ambito di una FIV o una ICSI
  • soddisfare il desiderio di avere figli tramite una donazione di sperma

Post-trattamento

Il periodo di tempo che trascorre durante e dopo un trattamento di fertilità (non) riuscito non è facile per molte coppie e spesso causa un mix di emozioni – paura, fiducia, speranza, delusione, tristezza e rabbia si susseguono e non sempre contemporaneamente, cosicché spesso anche il rapporto tra l’uomo e la donna è esposto a un enorme stress supplementare. Per questo motivo, nella maggior parte dei casi, i medici consigliano alle coppie assistite di affrontare apertamente il loro desiderio di avere figli non ancora realizzato e il relativo percorso spesso accidentato che devono intraprendere.

Durante il trattamento sia la donna sia l’uomo devono affrontare spesso una serie di effetti indesiderati che variano da un metodo all’altro e possono persistere anche dopo la conclusione della terapia.

Pertanto, anche dopo avere completato il trattamento di fertilità, si consiglia di rimanere in stretto contatto con il medico curante, sottoporsi a tutte le visite di controllo, pianificare eventualmente insieme un ulteriore trattamento o se necessario, richiedere un ulteriore supporto psicologico per elaborare da soli o in coppia le impressioni e le esperienze acquisite – in senso positivo o negativo.

FAQ

Quali complicazioni possono insorgere nel corso di un trattamento di fertilità?

Le complicanze più frequenti che possono insorgere nel corso di un trattamento di fertilità comprendono la cosiddetta sindrome da iperstimolazione ovarica, gravidanze multiple, gravidanze ectopiche, aborti spontanei o possibili malformazioni nel bambino, che comunque non possono essere escluse per nessuna gravidanza.

Che cosa significa in medicina il termine tecnico «fecondazione in vitro»?

La fecondazione in vitro (in breve: IVF) è una fecondazione dell’ovulo femminile effettuata in una provetta («in vitro» significa: in provetta). Per effettuare una FIV vengono prelevati ovociti fertili dalla donna. Questi vengono introdotti in una soluzione nutritiva e fecondati con gli spermatozoi del partner.

Quanti cicli di FIV è opportuno fare?

In genere il trattamento viene interrotto dopo tre o quattro cicli di FIV senza esito positivo. Questo trattamento è relativamente costoso, pertanto alcune coppie non possono permetterselo. In ultima analisi, tuttavia, si tratta sempre di una decisione individuale.

Quali sono le cause della mancanza di figli?

Se le coppie non hanno figli per molto tempo nonostante li desiderino, spesso ciò è dovuto al fatto che tendono a rimandare la questione, ovvero queste coppie desiderano avere figli più avanti in futuro. D’altro canto, la fertilità diminuisce con l’avanzare dell’età. Tuttavia anche alcune abitudini di vita, come il fumo di sigaretta o il consumo di bevande alcoliche, possono essere all’origine della difficoltà di avere figli. Talvolta una gravidanza è ostacolata da cause cosiddette organiche, sia negli uomini sia nelle donne.

In questo contesto si distingue fondamentalmente tra le coppie che non riescono ad avere una gravidanza in modo naturale (= la cosiddetta sterilità primaria o anche infertilità) e quelle che hanno già avuto una gravidanza e poi non sono più state in grado di concepire (= la cosiddetta sterilità secondaria). Con il termine di infertilità si intendono le gravidanze che sono state interrotte ripetutamente a causa di aborti spontanei, cosicché in nessun caso è stato possibile partorire un bambino vitale. 

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