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Aiuto... Un insetto non gradito è rimasto attaccato al mio bambino

Hai passato una bellissima giornata al fresco nel bosco con tutta la famiglia: passeggiata, arrampicata su tronchi e pietre, pic-nic… chi più ne ha più ne metta. Ora bagnetto, cena e nanna….ma… cosa vedi sulla gamba di tuo figlio?? Aiutoooo … è proprio una zecca, cha fare?

Questi insetti molto frequenti nei nostri boschi sono forse quelli che causano più ansia nei genitori. La loro puntura non è dolorosa, per questa ragione ci accorgiamo della loro presenza sulla nostra pelle spesso casualmente. Il timore è quello della trasmissione di alcune malattie. 

Quali malattie trasmettono le zecche e come si manifestano? 
Le malattie più frequenti trasmesse dalle zecche sono la borelliosi (o malattia di Lyme) e la meningoencefalite da zecche (anche detta meningoencefalite primaverile estiva o FSME).  
Ecco qualche dettaglio.

Borreliosi 
La borreliosi è provocata da zecche infette che trasmettono il batterio Borrelia burgdorferi all’uomo. In Svizzera le zecche portatrici di questo batterio sono tra il 5 e il 30% a dipendenza della regione. Globalmente la possibilità di sviluppare la malattia dopo una puntura è del 5%. Il primo sintomo della malattia (che appare tra uno e 30 giorni dopo la puntura) può essere un arrossamento di forma anulare nel sito del morso che scompare spontaneamente in qualche giorno/settimana. Attenzione non parliamo qui di un semplice arrossamento bensì di un arrossamento ben specifico chiamato eritema migrante.

Se dopo una puntura di zecca notiamo questo particolare arrossamento oppure dei sintomi influenzali (quali stanchezza, mal di testa, dolori muscolari, febbre) è importante consultare il medico che valuterà se effettuare delle analisi del sangue (non sempre necessarie soprattutto nelle fasi precoci) e soprattutto prescriverà un antibiotico. Questo trattamento eliminerà efficacemente il batterio impedendo la progressione della malattia. Infatti se non curata la borreliosi può poi manifestarsi a distanza di settimane, mesi o anni toccando altri organi come le articolazioni, il sistema nervoso, la pelle o il cuore. 
A differenza della meningoencefalite da zecche per la borreliosi non esiste alcun vaccino, l’unica prevenzione è proteggersi dalle punture. 

 

Meningoencefalite da zecche 
La meningoencefalite primaverile estiva (in riferimento alle stagioni durante le quali è predominante) è un’infezione virale, trasmessa dalle zecche. In Svizzera solo 0.5% delle zecche portano il virus FSME e il rischio di ammalarsi dopo una puntura in una zona endemica è del 2%. A tal proposito l’Ufficio Federale della Sanità Pubblica realizza delle cartine delle zone a rischio (praticamente tutta la Svizzera tranne il Ticino e il canton Ginevra)

Carta FSME

Questa infezione è nella maggioranza dei casi asintomatica e passa quindi inosservata, in rari casi si possono sviluppare sintomi influenzali nelle settimane dopo il morso. Molto raramente poi si sviluppa una seconda fase a carico del sistema nervoso centrale con sintomi di meningite: febbre, mal di testa e alla nuca, disturbi della coscienza e del comportamento. Non esiste un trattamento specifico per la FSME. La malattia si può però prevenire con un vaccino che è consigliato a partire dai 6 anni per chi vive o si reca nelle zone a rischio. È importante sottolineare che i bambini si ammalano ancora meno spesso degli adulti e il decorso è da loro benigno nella grande maggioranza dei casi, per questa ragione il vaccino non è consigliato prima dei 6 anni nemmeno nelle zone a rischio. 

Come possiamo prevenire le punture di zecche?
Qui di seguito trovate qualche consiglio pratico per diminuire il rischio di punture durante le uscite nei nostri bei boschi:

  • Portate abiti di colore chiaro (perché le zecche sono più facili da reperire) e lunghi (pensate a infilare i pantaloni nelle calze), portate scarpe chiuse. Attenzione le zecche non saltano e non cadono dagli alberi ma si trovano al livello del suolo;
  • Al ritorno a casa ispezionate bene i vestiti e il corpo. Guardate anche in zone “insospettabili” come sulla testa e alla radice dei capelli, dietro le orecchie, nella regione pubica, sotto le ascelle ecc;
  • Spray repellenti: in regola generale non esistono repellenti omologati per i lattanti, quelli contenenti la sostanza DEET si possono usare per i bambini al di sopra dei 2 anni ma a volte possono scatenare reazioni allergiche, alcuni prodotti contenenti i principi attivi Icaridina e Citriodiol possono essere applicati già dall’anno di età. In ogni caso la loro efficacia è limitata a qualche ora e non vi è garanzia di non essere punti. Come per ogni sostanza chimica che applichiamo sui nostri bambini vanno ponderati bene i rischi e i benefici;
  • Come detto precedentemente per la prevenzione della FSME esiste un vaccino a partire dai 6 anni, il Ticino non è una zona endemica ma parlatene comunque con il vostro pediatra.


Che fare se troviamo una zecca attaccata al bimbo?
La zecca va rimossa appena notata. Esistono vari strumenti come pinzette a punta, ganci o schede togli-zecche, la scelta del mezzo dipende dalla manualità di ognuno, sono da evitare le pinzette piatte perché durante la rimozione possono schiacciare l’insetto favorendo la sua emissione di eventuali patogeni. Per la stessa ragione non vanno assolutamente applicate sostanze (oli, cera, solventi o altro) sulla zecca prima della rimozione. Cercate di estrarre l’animale completamente, tirando lentamente e perpendicolarmente (senza girarlo) in modo uniforme. Dopo la rimozione disinfettate la zona della puntura e nei giorni seguenti osservare la regione. Se la testa della zecca dovesse rimanere nella pelle niente panico, sarà espulsa dal corpo in qualche giorno come se fosse una scheggia di legno. 

Quando devo consultare il pediatra dopo una puntura di zecca?
In caso di apparizione del famoso eritema anulare oppure se il bimbo presenta sintomi come febbre, dolori articolari/muscolari, mal di testa nei giorni seguenti un morso. Come per ogni ferita una semplice infezione della pelle è possibile, consultate quindi anche se il rossore non è anulare ma è molto importante, soprattutto se accompagnato da febbre. 
 

I nostri relatori

Clinica Sant'Anna

Dr. med. Cristina Delcò Volonté

Specializzazione
Neonatologia, Pediatria